Nato a Torino il 22 settembre 1915 e ordinato sacerdote il 16 aprile 1938, don Pignata fu prima vice-parroco a Cavoretto e poi a Torino, Santa Barbara; fin dal principio emerse la sua particolare dote sia di predicatore che di maestro spirituale, ma la sua prima attività extra parrocchiale si diresse verso il mondo del lavoro, come cappellano Onarmo; la sua predicazione e assistenza spirituale in fabbrica (insieme a   don Saroglia, don Esterino Bosco, don Giacobbo) segna gli inizi di un nuovo tipo di pastorale.

Presso la· chiesa di San Francesco d’Assisi nacque poi la comunità di San Massimo per la predicazione delle Missioni e don Pignata ne fu l’iniziatore e l’animatore.

La «Peregrinatio Mariae» lo vide tra i predicatori più assidui e convinti.

Il card. Pellegrino gli affidò poi la direzione del Santuario di S. Ignazio. Fu anche incaricato di ristrutturare ·la Villa Lascaris di Pianezza, già residenza estiva degli Arcivescovi di Torino, facendola diventare Casa di Ritiri e di Esercizi Spirituali. Questa è stata senz’altro la principale attività di mons. Pignata, nella quale profuse tutte le sue capacità ed energie, sia nella direzione e amministrazione, sia nella ristrutturazione materiale.

Per poter prestare tutti i servizi sia a S. Ignazio che a Villa Lascaris, don Pignata fondò e animò una comunità di persone che venne poi consolidata con una speciale consacrazione.

Fu anche incaricato dal card. Pellegrino di avviare la formazione dei diaconi permanenti, attività che svolse per parecchi anni, aprendo per loro la scuola di formazione a Villa Lascaris.

La sua lunga e generosa vita fu consacrata – come per il Signore Gesù – da una durissima croce: undici mesi e mezzo vissuti nella quasi immobilità, senza poter quasi parlare, ma sempre lucidissimo di mente e sapendo che dal suo male non sarebbe potuto guarire. Gli ultimi momenti coscienti li visse nell’infermeria San Pietro del Cottolengo dove mori il 2 maggio 2002.

Noi di Pianezza lo ricordiamo soprattutto per il breve ma intenso periodo come parroco, che precedette l’ingresso di don Virginio Meloni e per essere stato l’ideatore del giornale «Pianezza Comunità».

(Voce del Popolo – maggio 2002)