Con la presenza di 47 ragazze e 35 ragazze ha inizio nel 1948 la cosiddetta Colonia estiva nei due oratori femminili e maschili. Sino al 1961 sono state organizzate dal C.I.F. – Centro Italiano Femminile – con la collaborazione negli anni di chierici inviati dal Seminario arcivescovile.

L’idea della Colonia partì dal Vicario mons. Carlo Maritano che la espose alla Superiora della Comissetti suor Federica e a Maria Pia Moriondo, che già aderiva al CIF.

Il CIF era nato nel 1944 come «collegamento di donne e di associazioni di ispirazione cristiana, per contribuire alla ricostruzione del Paese attraverso la partecipazione democratica, l’impegno di promozione umana e di solidarietà.»  La responsabile di Pianezza era Maria Pia Moriondo (1900-1992) che ebbe al suo fianco per alcuni anni don Ermis Segatti e ad altri quali don Sergio Savant direttore della Colonia nel 1961, che aveva ormai raggiunto i 170 iscritti, si effettuava durante il mese di luglio e in qualche anno con prolungamento ad agosto con orari d’ingresso e di uscita che variavano di anno in anno; ad esempio nel 1960 la colonia maschile durante il mese di luglio, quella femminile alla Comissetti ad agosto.

In primo piano don Ermis Segatti
Don Cossai, don Giuseppe Odone,

La sede femminile era decorosamente sistemata all’Asilo e alle scuole Comissetti, lì avveniva – fino al 1956 – la preparazione e la consumazione dei pasti. La sezione maschile aveva sede nel vecchio Oratorio. Con la costruzione del nuovo, anche la cucina e la mensa della colonia maschile trovò posto nella sua sede.

Gli iscritti erano tenuti al pagamento di una minima quota di partecipazione, la Colonia si reggeva sul contributo di persone generose  e sulla beneficenza che per alcune aziende e Istituti di Credito del territorio elargivano; anche l’Amministrazione comunale forniva un contributo annuale. Dai resoconti annuali risulta che la spesa del 1961 è stata di 574.000 Lire.

«La Provvidenza è intervenuta con offerte in natura e in denaro che permettono di dare a questi ragazzi tutto il necessario con quell’abbondanza che le  energie giovanili, il fisico in pieno sviluppo richiede. A questa “Provvidenza”, che nella maggior parte dei casi desidera conservare l’anonimato giunga la sicurezza<a della preghiera dei piccoli ed il più vivo ringraziamento degli adulti – La Voce del Popolo 9 agosto 1959»

1960 Sul tetto dell’oratorio

Per dar modo alle famiglie di controllare se effettivamente i loro ragazzi si fossero erano recati alla Colonia, ogni giorno era “punzonato” un apposito cartoncino presenze. «Lavoro, giochi, canto e preghiera costituiscono le occupazioni quotidiane con profitto e soddisfazione generale. Qualche piccolo inconveniente, come il lancio di qualche pietra, la rottura di qualche vetro, qualche sgarbatella è pure capitata, ma son cose di poco conto. – La Voce del Popolo 13 luglio 1958»

Continua…

1959 -i ragazzi col vicario don Gabriele Cossai
1959