CAPPELLA S. SEBASTIANO

La Cappella, situata nel lato sud-est di piazza Primo Maggio, dedicata alla Madonna delle Grazie e a San Sebastiano risale agli ultimi anni del XIV secolo. Era posta appena fuori dall’abitato del paese, dove forse sorgeva una porta. Fungeva da sentinella a difesa dai frequenti morbi endemici, in special modo a baluardo contro la peste, terrore del medioevo.  Non si possono escludere, nella scelta del luogo di costruzione, delle ragioni igieniche: la Cappella era frequentata da devoti sospetti o colpiti dal male per cui non potevano entrare nell’abitato. Si suppone che la costruzione risalga agli anni successivi al 1460 quando l’epidemia colpì le Valli di Lanzo e anche Pianezza. Di piccole dimensioni, ha una grande apertura, ora vetrata, che occupa tutta la parete occidentale. La volta, sostenuta da nervature a sezione rettangolare e suddivisa in vele, è affrescata con scene della vita di San Sebastiano e con raffigurazioni dei Santi più venerati. Il ciclo più sviluppato è quello della volta dedicato a San Sebastiano. Sulle pareti gli affreschi superstiti raffigurano: i devoti sotto il manto della Vergine, San Sebastiano affiancato a San Rocco e le tentazioni di Sant’Antonio. Gli artisti sono rimasti anonimi; oggi si pensa alla numerosa famiglia degli Jaquerio e ai pinerolesi Bartolomeo e Sebastiano Serra.

La cappella divenne famosa; la Domenica del Corriere le dedicò una tavola di copertina, quando negli anni 1931-32 fu trasferita tutta intera dal luogo più a monte ove si trovava, all’attuale sede distante 140 metri. Opportunamente fasciata, fu fatta scorrere di pochi metri al giorno su rulli posti su rotaie.

In quell’occasione si eliminò la parete che chiudeva la facciata, sostituita da un cancello di legno. Ora è protetta da una cancellata in ferro che la separa dai giardini del Belvedere.