CHIESA DI S. ROCCO

L’attuale edificio fu costruito sul sito di una precedente cappella già sorta nella parte bassa dell’unica piazza allora esistente, e utilizzata come sede della Confraternita di San Rocco. La costruzione della chiesa nuova, in stile barocco, fu iniziata nel 1735, a partire dall’abside, e terminata nel 1764. Il progetto è da attribuire all’ing. G.B. Ferrogio, collaboratore del Vittone. La facciata è in cotto a vista ed è suddivisa in due sezioni sovrapposte scandite da lesene che si alternano a motivi geometrici rientranti, creando un gradevole effetto d’armonia. Un semplice motivo decorativo è costituito da capitelli in terracotta. La fascia marcapiano è dominata centralmente da un ampio arco che completa la parete convessa ed è sovrastato da una nicchia con tipica conchiglia barocca che incornicia la statua di san Rocco. Il portone d’ingresso è in legno scolpito, suddiviso in otto formelle decorate con rilievi dalle linee sinuose tipiche de rococò.

L’interno, oggetto di totale ristrutturazione per modifica d’uso, presentava un altare romanico dedicato a San Rocco, l’altare della Confraternita di San Rocco in stucco bianco e rilievi dorati e l’altare della Confraternita dei Bovari. Resti del pregevole pavimento a mosaico “seminato alla veneziana” restano coperti dall’attuale pavimento, mentre rimane tutt’ora nell’abside lo splendido Coro Ligneo.

Nel 1851, sotto il priorato di Giuseppe Cotta, fu installato un pregiato organo costruito nel 1829 da Gioacchino Concone di Torino. Ridotto in pessime condizioni, fu restaurato nel 2011 e di recente è stato utilizzato per l’esecuzione di alcuni concerti. Con approvazione della Curia la chiesa fu sconsacrata nei primi anni ’80, con la clausola che tutto ciò che era ancora in buono stato fosse debitamente conservato. A tale scopo pale d’altare, suppellettili, statue ecc. sono ora custodite nelle Chiesa del Gesù.

L’antica cappella
Un documento del 1360 testimonia l’esistenza della cappella primitiva riportando: “…in essa il 30 novembre di quell’anno si riunì, “come di consuetudine” il Consiglio Generale dei capi famiglia del Comune per deliberare lo “statuto della bialera dei prati” da poco costruita. I documenti comunali più antichi che ci sono pervenuti dal 1549 attestano che nella cappella col titolo di san Rocco, o nella piazzetta attigua, si tenevano le riunioni della “Credenza della Comunità”, che in detta chiesa conservava i suoi documenti. Sulla tribuna che dalla porta si estendeva a metà navata si riunivano gli anziani più onorati, deputati dal Consiglio a nominare i membri della Credenza della Comunità.
Alla confraternita che costruì la chiesa aderì un grande numero di pianezzesi: nel 1929 contava 497 confratelli e 460 consorelle.
Dopo la seconda guerra mondiale le mutate forme di pratica devozionale la fecero decadere: la chiesa fu chiusa e pressoché abbandonata. La confraternita cessò di esistere nel 1952.
La posizione centrale della chiesa, la perfetta acustica ed il valore artistico indussero ad un suo uso saltuario per concerti, conferenze ed altre manifestazioni culturali. Fu dismessa ad usi profani nel 1982.
Restaurata e ristrutturata, è ora adibita a Centro ludico-culturale.