SANTUARIO S. PANCRAZIO

Il Santuario di San Pancrazio fu eretto dal Marchese di Pianezza Giacinto Simiana nei campi a nord di Pianezza, sul luogo in cui nel 1450 era stato costruito un pilone a ricordo del miracolo. Il convento fu donato ai Padri Agostiniani fedelissimi di Maria Cristina. I lavori iniziarono nel 1647 su progetto probabile dell’Architetto Francesco Lanfranchi e furono ultimati dopo un decennio. Nel 1657 il marchese ottenne dal Cardinale Vicario di Roma una reliquia di San Pancrazio, che fu posta sotto l’altare maggiore.

Nel 1771 fu necessario un importante restauro al termine del quale i padri agostiniani istituirono la Confraternita della Madonna della Cintura, la cui devozione è ancora viva.

Nel 1920 su progetto dell’architetto Lorenzo Basso furono avviati i lavori di costruzione dei portici per offrire un ricovero temporaneo ai sempre numerosi pellegrini. Nel 1937, sempre ad opera del medesimo architetto, iniziarono i lavori per la costruzione della nuova Cappella del Miracolo e della cripta che contiene i numerosissimi ex-voto. La Cappella ha l’altare posizionato sul punto in cui nel 1450 era stato costruito il pilone votivo; sopra l’altare campeggia l’affresco dello storico “Pilone Casella”. Il restauro effettuato dal prof. Longhetto ha riportato la raffigurazione alla freschezza della composizione cinquecentesca originaria che mostra San Pancrazio, la Madonna con il Bambin Gesù e i miracolati, nei ben distinti episodi: quello del falciatore, un non meglio identificato Casella che non accorgendosi della presenza della moglie che lavorava dietro di lui le amputava involontariamente una gamba; e quello dell’apparizione, dove i miracolati accompagnati dal sacerdote sono genuflessi in venerazione del Santo a cui era stata attribuita la guarigione della donna che aveva avuto miracolosamente riattaccata la gamba amputata. Nel maggio 1949, demolito il vecchio santuario, iniziò la costruzione di quello attuale su progetto di Amedeo Bono, in stile gotico-toscano, con una sola navata fiancheggiata da una serie di colonne di marmo verde che la separano da due stretti ambulacri.

L’altare è in marmo giallo di Siena affiancato da giganteschi angeli dorati, con la palma e la corona del martirio, opera dello scultore Remo Riva. Sopra la Sacra Mensa campeggia una nicchia con la statua di san Pancrazio abbigliato come un soldato romano. Il Redentore e due angeli con i simboli della passione furono affrescati nell’abside nel 1957 dal pittore Nicola Arduino.

La venerazione di San Pancrazio è tuttora molto viva in tutto il Piemonte, tanto che la messa solenne in ricordo del miracolo, che viene officiata tutti gli anni alle tre del mattino del 12 maggio, vede una grandiosa affluenza di fedeli.