C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio, benché condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel
paradiso”.

la Preghiera

La missione che il Padre ti ha affidato, Gesù, l’hai portata a compimento.

Hai condiviso in tutto e per tutto la nostra condizione umana, senza nessun privilegio, al punto da essere chiamato “il figklio del falegname”.

Hai rivelato al mondo l’amore di Dio, piegandoti sulle miserie di tanta gente curva sotto il peso di una malattia, di un handicap, di un senso di colpa.

Hai rialzato, richiamato alla vita, ridato fiducia e speranza ai piccoli e ai poveri della terra.

Hai sottratto al potere del male coloro che non ce la facevano ad uscire, con le loro forze, dal gorgo oscuro in cui erano scivolati.

Pur di difendere il volto del Padre, di liberarlo da tante maschere, non ti sei sottratto ai conflitti con le autorità religiose del tuo tempo.

Per tutto questo hanno deciso di fartela pagare, una volta per tutte, di farti passare per un bestemmiatore, per un ribelle al potere di Roma, per un agitatore di popolo, e ti hanno condannato alla croce.

Ora che sta per arrivare il momento della morte tu consegni lo spirito al Padre tuo perché la tua missione è compiuta.

Ora la tua vita è nelle mani del Padre.

Roberto Laurira